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fabio angeli: voce, chitarre, elettronica, diamonica, basso
massimiliano grasso: piano rodhes, synth, elettronica, voce, flauto dolce
giovanni bianchini: batteria

lorenzo del grande: vibrafono in “esterno notte” clarone in “più di me”
andrea marcori: basso in “chiamarsi” e “cometa”
daniele pacini: basso in “meraviglia normale”, “te e io”, “sì che lo merita”
francesco lorenzetti: basso in “più di me”
michele vannucchi: basso in “esterno notte”
giuseppe angeli: tromba e flicorno
luca bellotti: sax

Prodotto da esterina e Marco Lega
Registrato da Marco Lega presso Blue Velvet Studio Grassina (Firenze)
Altre tracce registrate da:
esterina presso Rietto Studio, Massarosa (Lucca)
Ale Sportelli presso West Link Studio, Cascina (Pisa)
Alessio Lombardi presso Capricornone Studio, Bientina (Pisa)
Missato da Marco Lega presso Blue Velvet Studio Grassina (Firenze)
ad eccezione di “Santo amore degli abissi” missata da Gareth Jones presso Strongroom (Londra) Masterizzato da Tommaso Bianchi presso White Sound Mastering (Firenze)
Produzione esecutiva Paolo Favati per Pippola Music
Artwork Genau
Foto Alessandro Puccinelli

Chiamarsi

Il mio amore semplice,
il mio amore splendido
sta sulle montagne,
non vuol vedere più nessuno.

Quante notti insonni
a cercare i suoi sognati occhi.
Quante strade impervie
per consolare le sue intemperanze.

Lui ritornerà
da quella strada,
ma non ce la farà,
se non lo chiami te,
gli spiegherai le cose,
se gli dirai il suo nome.

Mio fratello giovane,
mio fratello complice perfetto,
mio fratello fragile,
mio fratello amante ignobile.

Lui ritornerà
da quella strada,
ma non ce la farà,
se non lo cerchi te,
gli chiarirai le cose,
se gli dirai il suo nome.

Se non lo cerchi te,
in mezzo a tante cose,
gli ridarai il suo nome.

Santo amore degli abissi

Dai, vieni di qua
vicino a me,
portami qui i tuoi tormenti,
se sono questi.

No, che non c’è niente
da capire,
basta il tuo corpo per sparire.
Non lo senti?

Sì, ancora un po’
rimani qui,
chiedimi come, dove e quanto:
sempre tanto.

Lavati le mani
nella mia pelle,
colmati il cuore dei silenzi:
senti, senti.

La vita è enorme
quando vuol
far male.
La vita è bella
quando fa
come gli pare.

Cercala ora, la tua moneta negli abissi.
Muoiono ancora in questa stanza i nostri spettri.
Ora che te ne vai
porta con te
la tua magnifica innocenza.
Tienila stretta.

La felicità
sta nei pezzetti,
vive di niente negli anfratti.
Tienili stretti.

La vita è enorme
quando può
giocare.
La vita è bella
quando fa
come gli pare.

Prendila ora la tua moneta negli abissi.
Muoiono ancora in questo letto i nostri spettri.
Pescala ora la tua moneta negli abissi.
Eccolo ancora il santo amore degli abissi.

Meraviglia normale

Chiudi la porta,
ti strappi gli occhiali,
la strada trabocca
di bestie normali.

Chiedi al silenzio
che sia siderale
e al mostro del lago
se c’è.

Ti cercano te,
qui vicino è il rumore.
Ti vogliono te
e non vuoi
e non vuoi scappare.

Lo cercano in te
e che sia fare male
il tuo cuore di bufalo
che non si fa trovare.

Dipende solo da te,
dal tuo sguardo migliore,
trovare il bene che c’è
al di là dell’orrore.

Dipende solo da te
il tentativo migliore,
la meraviglia che c’è
nella vita normale.

Ti cercano te:
il sorriso, il rancore.
Ti vogliono te
perché puoi,
perché puoi aspettare.

Ti cercano te:
la tenacia, il furore.
Ti vogliono te,
perché sai,
perché sai guardare.

Lo cercano in te
solo per fare male,
il tuo cuore di bufalo
che non si fa fermare.

Dipende solo da te,
dal tuo sguardo migliore,
trovare il bene che c’è
al di là dell’orrore.

Dipende solo da te,
il tuo respiro migliore,
la meraviglia che c’è
nella vita normale.

Cometa

È così bella, bella davvero,
dentro ai suoi occhi sparisce il cielo.
Con le montagne da superare,
a lei le piace camminare.

Senza vestiti e col rossetto,
si guarda dietro nello specchio.
Nelle cantine c’è il vino nuovo,
si tiene un seno e si commuove
per le prove
di quella sua felicità insolente.

Lei è così giovane, è così incantevole,
le piace stare bene dove
per gli altri è impossibile.

Lei per sempre giovane,
per sempre nobile,
non è mai stata facile,
cometa irraggiungibile.

Con le parole da sussurrare
a lei gli garba esagerare.
Sopra il suo treno
senza stazioni,
canticchia certe canzonette,
con le prove
di quella sua felicità insolente.

Lei è così giovane e così incantevole,
le piace stare bene dove
per gli altri è impossibile.

Lei per sempre giovane,
per sempre nobile,
non è mai stata facile,
cometa irraggiungibile,
parola intraducibile.

Non le dire basta,
non le fare una domanda.
Lei è una pioggia,
lei è una gloriosa, immacolata pioggia.

Non le dire basta,
non le fare una domanda.
Lei è una spiaggia,
lei è una gloriosa, immacolata spiaggia.

Non mi dire basta,
non mi fare una domanda.
Lei è una festa,
lei è una gloriosa, immacolata festa.

Te e io

Io che non son stato mai,
io che non son stato mai
là dove c’era quella bambina,
tutto quel mondo di non ancora.

Io che non ho visto mai,
io che non ho visto mai
il suo primo giorno di scuola,
la palestra dove si allenava.

Io che avrei voluto tanto,
io che avrei voluto essere quello
con il motorino bianco,
la sera del suo compleanno.

Io che non ho visto molto,
io che non ho viaggiato tutto il mondo,
la sera quando mi addormento,
chiudo gli occhi e ti penso che

vieni da me,
vieni da sola.
Sorridi semplice,
resti felice di ogni cosa.

E balli con me,
balli da sola,
con la tua grazia che
s’incontra una volta sola.

Io che non ho sentito,
io che non ho ascoltato
le bugie della propaganda,
le sirene della maggioranza.

Io che sono stato bravo,
io che sono stato il migliore
a non aver capito,
che era me che cercavi,
tutte le volte che potevi.

E proprio da me
venivi da sola,
con quel tuo modo che
faceva felici di ogni cosa.

E ballavi con me,
ballavi da sola
con la tua gioia che
s’incontra una volta sola.

Sì che lo merita

Naviga, l’odio ti naviga:
torto e ragione fanno consumare l’elica.

Lievita, la rabbia lievita:
prende il tuo posto quando cerchi un’elemosina.

Capita a volte capita,
di ritrovarsi solo a scorticare l’etica.

Rumina, l’orgoglio rumina
la resistenza che ti sembra un po’ patetica.

Ma merita, comunque merita
esser convinti che la verità si esercita.

Merita, sì che lo merita
capire che la verità non è congenita.

Non si può mai sapere
che c’è nel cuore delle cose,
delle persone.

Non si può mai dire
che c’è nel buio delle case,
delle persone.

Sgomita, la gente sgomita
la frenesia che semplifica la carica.

Vomita, la folla vomita
le convinzioni di giustizia irreversibile.

Ma merita, comunque merita
essere convinti che la verità si esercita.

Merita, sì che lo merita
capire che la verità non è congenita.

Non si può mai sapere
che c’è nel cuore delle cose,
delle persone.

Non si può mai dire
che c’è nel buio delle case,
delle persone.

Quando ti senti dire che poi naturale non è.
Quando ti senti dire che così normale non è.
Quando ti senti dire che così normale non è.

Se c’è qualcosa di normale questo è volersi bene, volersi bene.
Se c’è qualcosa di normale questo è volersi bene, volersi bene.
E se qualcosa può salvare, questo è amarsi bene.
E se qualcosa può salvare, questo è amarsi bene.

Più di me

Era bello più di me,
cantava bene le canzoni facili,
ti portava e sapeva dove,
era un uomo che non piove
quando porta le persone sulle sue strade.

Era colto più di me,
parlava lingue dell’ogni dove,
ti insegnava e sapeva come,
era biondo di un altrove
che ti piaceva e riconciliava con le persone.

E che casa avrà?
I libri intorno e i limoni in fiore?
E l’estate va,
senza le voci dei bambini nell’androne.

Era molto più di me,
con il suo odore dentro una stanza,
ti divertiva come in vacanza,
era un uomo che c’è il sole
quando cerca le persone come te.

Dove sei?
Com’è la tua stanza?
Dove hai ricoverato
la tua intelligenza?

Dove sei?
Che c’è nella tua pancia?
L’amore di qualcun’altro
o l’onomastico dell’obbedienza?

E che voce avrà,
quando ti stringe e rallenti il tuo respiro?
E l’estate già
gli ha regalato tutto il bianco del tuo seno?

Ma era bello più di me,
un fiore in bocca all’eleganza,
quel che faceva era abbastanza,
era un uomo che hai ragione
a volergli bene senza pudore e condizione.

Era bello come te,
i due versanti della montagna,
faceva ombra alla campagna,
era un uomo che portava via le cose
come il vento la mia estate.

Dove sei?
Sarai tornata in Francia?
Dove hai ricoverato
la tua intelligenza?

Dove sei?
Che c’è sulla tua faccia?
Il calore di qualcun’altro
o l’imbarazzo di una certezza?

Esterno notte

E poi stringi forte e mi fai male piano.
Saprai regalare dove mi riposo?
Vorrai vedere dove versa il mio passato?
O sei un altro uomo, un altro essere umano?

E poi ti stringo forte e ti racconto piano,
com’è sentirsi preda, essere un dannato.
Saprò dimenticare cosa non c’è mai stato.
sarò un’altra volta, un altro essere umano.

Chiudo gli occhi e non c’è verso,
nel silenzio ti riconosco.
Tutto cade e tutto resta
dentro al cuore di questa tempesta.

Chiudo gli occhi e mi disperdo
nel tuo odore che riconosco.
Tutto viene e tutto resta,
caro cuore, cara mia tempesta.

Canzoni per esseri umani

© Pippola Music | ℗ M.S. Media | Distribuzione Egea Music | Promorama
  • 1 Chiamarsi 3:56
  • 2 Santo amore degli abissi Caricamento... 4:28
  • 3 Meraviglia normale 4:05
  • 4 Cometa 4:17
  • 5 Te e io 5:06
  • 6 Sì che lo merita 4:02
  • 7 Più di me 3:27
  • 8 Esterno notte 6:51
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2018
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